Tallin è la capitale dell’Estonia ed è piena di curiosità da scoprire in un giorno
Quando raccontavo in giro di voler trascorrere un po’ di tempo nella capitale dell’Estonia, tutto ciò che ottenevo in risposta erano sguardi carichi di perplessità.
Se già allora, tuttavia, non capivo come fosse possibile che solo in pochissimi tenessero in considerazione questo (per me, adorabile) angolino di mondo, oggi la considero proprio una cosa ai limiti dell’assurdo: l’Estonia si sta rivelando anno dopo anno un paese propulsivo e dinamico, ideale per gli amanti della natura e adatto al turismo di qualsiasi età.
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Tallinn: una piccola gemma
Tallinn è una piccola gemma custodita tra foreste verdeggianti; è un luogo intimo, anticonvenzionale e molto romantico: con le sue vecchie mura e i vicoli acciottolati sembra davvero il regno delle fiabe in miniatura.
Per non parlare poi delle casette color pastello, delle guglie che svettano orgogliose nel cielo del nord, delle botteghe artigiane e dei negozietti di un tempo, della raffinatezza dei gioielli d’ambra nelle vetrine, ecc.
Lo devo ammettere: Tallinn trasuda fascino, poesia;
ma, al di là della sua (indubbia) bellezza estetica, questa città nasconde molti altri elementi interessanti: non a caso, è la meta perfetta per chi è a caccia di curiosità e ha ancora voglia di scoprire qualcosa di nuovo, lasciandosi sorprendere da un panorama, un edificio o uno scorcio inusuali.
L’influenza della Finlandia
Tallinn si differenzia dalle altre Repubbliche Baltiche (Estonia, Lettonia e Lituania), per lingua e cultura di origine: l’Estonia, infatti, ha subìto per secoli l’influenza della vicina Finlandia, cosa che l’ha resa sempre più simile ai paesi scandinavi piuttosto che a quelli affacciati sul Baltico.
E ciò vale in particolar modo per la sua capitale: pensate che appena 80 km separano le sponde di Helsinki da quelle di Tallinn.
Se non ci credete, provate a salire sulla sommità del campanile della Chiesa di Sant’Olav (considerato uno degli edifici più alti d’Europa con i suoi 124m di altezza!): in una bella giornata senza foschia, sarete sicuramente in grado di riconoscere la costa finlandese dall’altra parte del mare.
Da qualche anno a questa parte, si parla addirittura di realizzare un tunnel ferroviario per collegare le due capitali: a quel punto, ci vorrebbe soltanto mezz’ora per attraversare lo stretto. Non male, no?
Qui è nata la tradizione dell’albero di Natale
Sebbene la “patria” di Babbo Natale si reputi collocata in Scandinavia, nella fredda Lapponia, è a Tallinn che comparve per la prima volta la tradizione dell’Albero di Natale: nel 1441 circa, al centro della Raekoja Plats (la piazza del Municipio), venne eretto un enorme abete colmo di decorazioni, attorno al quale tutti i cittadini si riunirono in canti e balli gioiosi.
Tuttavia, pare che inizialmente i festeggiamenti avessero uno scopo non del tutto “natalizio”: gli scapoli della città, infatti, partecipavano con entusiasmo alle danze sperando unicamente (o quasi) di poter incontrare finalmente la propria anima gemella!
Oggi questa sfumatura popolare è praticamente scomparsa, ma il mercatino di Natale che ancora si tiene in quella stessa piazza, in occasione delle festività, è diventato addirittura uno tra i più apprezzati al mondo.
Un insolito Don Giovanni…
Appena entrati nel Duomo di Tallinn (o Cattedrale di Santa Maria Vergine), oltre ai grossi stemmi delle casate nobiliari e alle altre decorazioni in legno, noterete sicuramente una tomba posta nel pavimento antistante l’ingresso.
La sua collocazione piuttosto insolita, tuttavia, può essere spiegata solo conoscendo alcuni coloriti pettegolezzi locali: la tomba in questione sembrerebbe appartenere a un noto “Don Giovanni” del passato che, convertitosi pochi istanti prima di esalare l’ultimo respiro, venne seppellito proprio all’entrata della chiesa affinché potesse continuare, anche da defunto, a sbirciare sotto alle vesti delle belle dame di corte.
Il verde è rinato negli ultimi 30 anni
A differenza di quanto si possa pensare, l’Estonia non è sempre stato un paese così verde e rigoglioso: durante la Seconda guerra mondiale e il successivo periodo di occupazione sovietico, infatti, i centri urbani ma anche l’ambiente naturale furono fortemente danneggiati dai conflitti armati.
Solo recentemente, grazie a efficaci politiche di tutela e salvaguardia del territorio, i boschi sono tornati a ricoprire circa l’80% del suolo estone.
La cosa, oltre a restituire la bellezza paesaggistica originaria, ha portato a un’altra conseguenza piuttosto evidente: il ripopolamento del lupo del Baltico, precedentemente a rischio di estinzione, avvistato persino nelle zone periferiche della capitale.
Digital? SI Grazie!
D’accordo l’interesse per le risorse naturali, ma anche uno sguardo attento alle nuove tecnologie (a partire dai social network fino ad arrivare alle pratiche di e-commerce) è sicuramente uno dei punti di forza del paese: da qui deriva lo scherzoso (ma azzeccatissimo!) soprannome di e-Stonia.
Pensate, per esempio, che Skype è nato proprio qui: la soluzione tecnica del software, infatti, venne messa a punto da alcuni programmatori estoni, tra i quali spicca la figura di Jaan Tallinn.
Coincidenze? Chi può dirlo…
Articolo di Francesca, travel blogger e creatrice di https://frontiertraveller93.com/